Sunday, 27 September 09
La recente discussione sulla libertà di stampa in Italia cela in realtà una libertà diversa, reclamata con forza dai potenti che possono permettersi di filtrare seriamente la già culturalmente poverissima TV italiana applicando un filtro che fa passare le voci che non disturbano il governo, e blocca tutto il resto.
Deve essere per forza così d'altra parte, altrimenti si delinea il quadro ancora più inquietante di un Berlusconi e suoi seguaci che non riescono, intellettivamente, a fare uno sforzo sufficiente per capire il significato universalmente riconosciuto di Libertà di Stampa.
La loro tesi è che ognuno può dire quello che vuole, teoricamente, ma poi se ciò che dice non è gradito, diventa non più lecito! Diventa un abuso di qualcosa, del servizio pubblico o di qualcos'altro. Questa interpretazione della libertà di stampa viola ogni essenza del concetto stesso. Ci troviamo dunque di fronte ad una qualità intellettivo-culturale troppo debole per abbracciare il vero significato di un così semplice e consolidato concetto o c'è la volontà di permettere di farsi strada all'idea di una libertà che segue il bon ton democratico ma si deve arrestare e divenire illecita non appena inizia a dare seriamente fastidio?
A voi la scelta, io non so rispondere.
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Postato alle 06:25:56
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