Milano

Sunday, 10 May 09
A Milano ci sono stato un sacco di volte, ma non la conosco di persona.

E' come arrivare a Linate perchè Malpensa è distante, e poi a San Babila, che non ti ricordi mai il verso giusto per riprenderlo quell'autobus, e non è segnato da nessuna parte anche se troppe persone hanno bisogno di prenderlo.

Organizzazione, puntualità, silenzio, decoro, produci.

O meglio, fai finta di produrre, l'importante è questo. Poi magari sbatti la testa su quel problema dal verso sbagliato 1000 volte, non capisci un cazzo, lo sai, ritenta, cambia angolazione. Sovrastrutture, lo si fa lo ha detto il capo non ha senso non ci fa niente pazienza, anche se cambia idea tra poco.

Milano è piena di terroni. Siciliani, Calabresi, Campani e Pugliesi che hanno dimenticato la parte migliore della loro terra e si sono portati la peggiore, e poi hanno assorbito il peggio del nuovo modo di vivere. Al paese? Non ci torno haha ma che cazzo non si fa niente siete morti voglio questo voglio quello ne voglio di più.

Milano è cubbaita, bianca candida e inutile. Ragazzine vestite benissimo dentro le metropolitane, sembrano uscite da vasche di latte d'asina, lo stile è impeccabile, futuribile. E poi i capelli: le donne e gli uomini di Milano hanno i capelli con delle forme armoniose che non le trovi da nessuna parte. Fanno le onde castano chiaro, grigio mezza età, contengo, perfezione, armonia e salute.

C'ero anche io, andavo in via Settembrini, la gente era simpatica - lo ricordo - capisco solo ora che erano talmente speciali da sembrare normali anche dentro quella realtà, verrebbe voglia di trapiantarli in un paese tropicale.

Sprecare la vita tra la gialla e il 15. Le strade delle puttane, e tassisti che fanno una pausa al bar.
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