Un business plan non e' una sfera di cristallo

Thursday, 09 April 09
Molto spesso quando si parla di $oldi e web si finisce per pronunciare la fatidica parola business plan. Questo termine che entra a far parte del vocabolario degli informatici, ora che siamo nell'era delle start-up, non riesce a perdere la sua valenza negativa. E' come un benchmark, vi ricordate la famosa frase "i benchmark dicono la verita', ma sono i bugiardi ad usare i benchmark"? L'ho letta forse 20 anni fa in una rivista di informatica.

I business plan non dicono neppure la verita'. Quando fai un business plan tiri fuori talmente numeri dal cappello... e cosa ci fai? Li moltiplichi tra di loro, solitamente: la somma via per aumentare un errore e' moltiplicare tra loro numeri che lo contengono. Cosi' se invece di arrivare 55 mila utenti al giorno, di cui interessati all'acquisto sono il 3%, di cui rinnovano per piu' di 3 mesi solo il 50%, ne arrivano 33 mila, comprano il 2% e rinnovano dopo 3 mesi il 36%, la differenza tra la prima stima e la seconda e'... del 400%.

Un business plan serve solo a capire se una cosa sta in piedi, funziona al contrario: se il business plan e' gia' completamente fuori parametro allora e' come se un tuo amico logico e pragmatico ti stia dicendo "Hey, non vorrei darti una delusione, ma non ci siamo". Il contrario non e' vero, anche col business plan piu' roseo si puo' andare in contro al fallimento certo.

C'e' anche la possibilita' inversa, anche col business plan piu' scadende, siccome l'idea e' buona, finisci col successo perche' se non puoi farci soldi direttamente ce li fai indirettamente, ti comprano o qualcosa del genere.

Gia' perche' il business plan ha anche questo mostruoso limite: misura solo la performance economica. Se faccio un miliardo di ospedali e trovo un meccanismo per curare la gente e alla fine sono in pari, per il business plan e': sei in pari. Ma come, ho guarito centinaia di persone?! come faccio ad essere in pari come uno che compra ombrelli e li rivende senza gadagnarci?

E' lo stesso con le startup web, a volte possono essere in pari, o in perdita, ma aiutano le persone a comunicare meglio, ad essere piu' informate e cosi' via. Anche se e' difficile guadagnarci su. Per un esempio lampante vedasi Twitter. Se lo misuri con un business plan, ad oggi, dopo alcuni anni di vita, potresti dire che e' un fallimento, invece e' uno dei grandi successi della rete, anche e specialmente in termini di qualita' delle informazioni che si veicolano tramite questo mezzo.

Tutte queste parole per dire che va bene fare i business plan. Ma quello che esce fuori si deve prendere con le pinze: se e' roseo, significa che c'e' una possibilita' per un modello di business, in teoria. Che la cosa puo' reggere, se tutto va come sperato e se i numeri che avete tirato fuori dal cappello sono seri, sono saggi, sono stati prodotti con una seppur minima indagine di mercato.

Se invece i numeri sono cattivi ma l'idea e' buona, invece di scoraggiarvi prima pensate alla possibilita' di avere un modello di business completamente diverso. E se i costi di esercizio lo permettono e siete teoricamente "appetibili", non e' escluso che si puo' semplicemente andare avanti senza un business plan e vedere cosa succede dopo.
post letto 7801 volte (1.4 letture al giorno in media)
Postato alle 14:00:16 permalink | 3 commenti | stampa | posta | trackbacks