Commenti al post Milano

havana9 scrive: Sul fatto che se la gente va via via dal sud e quindi si riducono le possibilità di sviluppo sono sono daccordo con te. E in un certo qual modo mi sforzo dal mio ufficetto di milano ad aiutare lo sviluppo del sud. Supportando in modo speciale i clienti del meridione. A presto per una fresac birretta ;)
antirez scrive: @havana9: grazie del tuo commento amico, siccome ci conosciamo bene io credo di immaginare abbastanza bene quale siano le spinte, e non mi meraviglia affatto che sia piu' facile abituarsi al ritmo della vita Milanese piuttosto che venire qui a prendersi il relax ma non saper bene cosa fare. Sono certo che se tu fossi rimasto avresti trovato un modo di andare avanti anche qui senza grossi problemi, eppure non avresti fatto le esperienze che stai facendo li. Dopo tutto anche a me lo slancio lavorativo e' arrivato ben due volte da Milano nella mia vita: la prima quando sono andato li a lavorare che avevo 20 anni, e siccome sono stato fortunato e sono finito in un ufficio pieno di gente con le palle quadrate ho imparato in quei pochi mesi di resistenza tantissime cose. E la seconda volta in tempi recenti tramite il contatto con la realta' web Milanese, su cui ad oggi baso gran parte del mio lavoro. Allo stesso tempo pero' piu' si continua ad andare via e piu' si rende impossibile la creazione di una realta' simile in Sicilia e in generale al sud. La prima cosa che serve e' un cambio di mentalita' da noi, e' questo il problema, non ci credo ne ai complotti antimeridionali, tanto meno al vecchio discorso che la mafia blocca tutto. Il problema e' in gran parte nelle teste, la gia' misera capacita' di fare imprenditoria dell'italiano medio al sud tocca spesso il suo minimo. Ricambio l'abbraccio e spero di vederti presto, ciao!
havana9 scrive: dimenticavo. Un abbraccio, ci vediamo presto :)
havana9 scrive: Ciao Maestro, rispetto quello che hai scritto, e sono certo che non sei il tipo di fare di tutta l'erba un fascio. Ormai a milano ci sto da tempo, non mi è mai piaciuta e mai mi piacerà, pero' se rimango un motivo c'e' :) Ed è lo stesso motivo per cui ho lasciato il paesello in cui tanto ci siamo divertiti assieme nel periodo piu' leggero e pazzo della nostra vita. Odio le città, vorrei starmene tranquillo a "casa mia", e credimi non passa giorno che non ci penso. Ma a quanto pare per qualche "strana" ragione è più facile stare a milano che non in sicilia, almeno per ora e per me. Tu hai un gran talento ed un lavoro per cui la presenza fisica la vicinanza al luogo di produzione e forse anche al cliente non è fondamentale. Io ho la necessita invece di stare vicino alla materialità del mio lavoro, anche se cambiassi azienda o mi mettessi in proprio sarebbe sempre così. Penso spesso a mollare tutto, mettermi in proprio e provare a fare qualcosa di mio a casa mia, ma non è facile e ci vuole tempo. Ma non si sa mai forse se non fossi mai partito qualcosa me la sarei inventata, tipo il solito studio da ingegnere faccendiere che sbridoglia la qualsiasi :) e credo mi sarebbe piaciuto anche. Puortroppo non è andata cosi, e pur non essendo un estimatore di milano e dei milanesi, cerco di non sputare in questo piatto amaro :) In ogni caso evito di prendere il peggio che c'e' qui, anzi mi sforzo di prendere solo il meglio e di non perdere il mio. E' anche vero che uscendo da milano esistono, a pochi chilometri, realta' piu, come dire, REALI, umane. Tu orami vivi in un modo difficile da fare per molti ed hai cronicizzato gli aspetti negativi della nostra gente. Cronicizzati al punto di non farci caso o trovarli insignifacanti. Io un po' mi sono disintossicato da certe male-abitudini e ogni volta che torno a casa mi incazzo. Mi incazzo 2 volte, la prima per non trovare il coraggio/follia di tornare e la seconda per gli atteggiamenti strafottenti nei confronti del pubblico e della natura, per il presunto diritto ad essere assistiti dallo stato perche' siamo una terra in costante crisi. tutto questo piangersi addosso per avere sempre aiuti dall'esterno da altri, forse e questo quello che tutti noi dovremmo evitare ed imparare a credere veramente nelle nostre potenzialità e nell'amare il territorio meraviglioso dove siamo nati. in una parola, lottare contro il clienterismo, la mafia, gli amici degli amici e tutti i mal-costumi che conosciamo.
antirez scrive: @Paola: a Milano ci ho anche vissuto :) Capisco il tuo punto di vista, ma in realtà dipende dal tipo di vita che vuoi fare. A volte sei più libero di esprimere te stesso in Sicilia. E' molto relativo, non esiste un posto perfetto, e il mio post è la mia personale lettura di Milano, non una lettura universale, infatti molti miei compaesani sono innamorati di Milano e non tornerebbero mai più giù.
Paola scrive: Criticare è facile, trovare pregi - talvolta - molto più difficile. Fare inni alla rivoluzione, noiosissimo. Non tutta Milano è Corso Como, 10. Le ragazze che sembrano uscite da vasche di latta d'asino ci sono anche a Palermo. Il vantaggio di Milano è che oltre a quello c'è dell'altro. Quando vado in Sicilia - dove mio padre è nato - sento mooolta meno libertà di fare/dire/essere "diversa" rispetto a quella di Milano. La prossima volta, giratela meglio e fatti consigliare qualche posto diverso da San Babila.
cris scrive: sacrosanto, Claudio ha ragione, questa città è sempre più triste: triste è l'aggettivo perfetto. Chiudono le piazze con le transenne o bagnano le gradinate (decoro giovani decoro...), recintano piazze con barricate appuntite perchè "la serà c'è troppo casino", la gente è sempre più diffidente: se sono in giro di notte a piedi da solo e davanti a me c'è qualcuno di solito attraversa la strada per stare da solo. Però sotto sotto non sono proprio tutti contenti, sotto sotto non hanno tutti l'accento merdoso, l'aperitivo delle 6, il capello leccato, la cintura D&G, l'espressione dello schifo in faccia... sotto sotto... ma molto sotto! Stupenda immagine antirez!!!
Massimo scrive: @Salvatore: poesia! @Claudio: ci piacerebbe, la rivoluzione. ma ti si rovina il 'look', e allora no ;-)
claudio scrive: milano è morta. stanno chiudendo qualsiasi centro di aggregazione che non siano le discoteche alla moda o i pub da 8 euro a cocktail. la metropolitana resta aperta fino all'una MA SOLO DI SABATO, i concerti devono chiudere alle 00:00 altrimenti i comitati di vicinato multano gli artisti. la cosa positiva è che Milano è la città da dove partirà la rivoluzione prima o poi. ci stanno chiudendo in una gabbia di perbenismo, moralismo e decoro. prima o poi si scoppia e ci si tira dietro tutta italia.
antirez scrive: @Gero: bell'articolo, il ritorno è l'unica carta che abbiamo per far rinascere il sud.
antirez scrive: @riffraff: sono d'accordo sui lati buoni, il filo che tiene legata la gente e due cose che mi hanno colpito favorevolmente: il fatto che Milano sembra in qualche modo capace di far seguire le sue regole anche a chi sembrava, nella sua terra natia, incorreggibile (arrivano li e questo non si può questo si, a bacchetta, ammaestrati!), e poi la meritocrazia nel mondo del lavoro, che non sarà tantissima ma rispetto agli standard italiani è paradiso.
riffraff scrive: da trequarti emigrante nel triangolo RM-MI-BP condivido. Però c'è un lato di milano che va elogiato, che è una città viva, e del mondo, dove non fatichi a trovare una libreria in lingua straniera, gli U2 passano in tourneé, la metropolitana rimane aperta fino alle 2 di notte (mentre a roma siamo in delirio proibizionista), si puà organizzare un facebook developer garage, un dorkbot (e un'incontro dello scala user group martedì 12/5 ;) Alla fine, è come Raissa delle città invisibili, città triste, ma c'è sempre quel filo di felicità che tiene insieme la gente, anche se a volte non si vede.
claudio scrive: madò quant'è vero. sopratodos: hanno dimenticato la parte migliore della loro terra e si sono portati la peggiore, e poi hanno assorbito il peggio del nuovo modo di vivere.
Gero scrive: http://www.canicattiweb.com/2009/04/30/giu-al-nord-stanno-tutti-bene/ :-)
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