Commenti al post LLOOGG, disservizi, futuro

Gestione Caldaie scrive: Funziona tutto regolare, grazie
Gregorio scrive: Chiedo scusa, ovviamente volevo scrivere "conosciuto". E penso sia superflua pure la risposta: sembra che il colore distingue un visitatore dall'altro
Gregorio scrive: Ho sconosciuto adesso Lloogg. Faccio subito una domanda: cosa vuol dire il colore diverso dei quadratini?
segreti della pesca scrive: da 24 ore lloogg nn funziona, cosa succede?
antirez scrive: no non è stato perso lo storico, non viene visualizzato per un problema che risolverò quanto prima. Grazie per la segnalazione!
effemmeffe scrive: Ora è di nuovo online, ma le statistiche risalgono a 12 giorni fa, è tutto perso il precedente?
Navigatore Anonimo scrive: @Tagliaerbe: so che è ridicolo, ma era scaduto il dominio. Sorry...
Tagliaerbe scrive: Siccome oggi lloogg è schiattato, e sull'account di Twitter non ho trovato news, chiedo lumi qui... Grazie :-)
antirez scrive: Potete trovare le news sullo stato di lloogg qui: http://twitter.com/lloogg Grazie.
Cristian scrive: @antirez: vedo che ora lloogg è totalmente down. Qualsiasi decisione prendiate, mi auguro che venga comunicata in qualche modo (invio alla email registrata, ad esempio...) agli utenti gia' registrati. Non sarebbe bello essere lasciati totalmente "al buio" e poi scoprire, magari, che tutto e' tornato su gia' da qualche mese senza che nessuno ti abbia segnalato la cosa :(
Alfonso scrive: Attenzione a mettere limiti sull'account free perché le alternative non mancano... I direi che, vista l'essenzialità del servizio, forse fareste bene a spingere anche sulla convenienza del suo utilizzo. Io dei filtri non me ne faccio niente, per dire...
antirez scrive: @davidonzo: si... si potrebbe anche fare. C'e' anche una soluzione diversa a cui stiamo pensando, ovvero che dopo la registrazione per 48 ore da quando riceve la prima pageview l'account e' 'star' (dunque col il limite di pageviews che avra' lo star che sara' abbastanza alto in relazione ad un blog normale), e subito dopo semplicemente si blocca... ma solo se hai passato le famose 100 pageviews al giorno (altrimenti hai un carico cosi' basso che ricadi nell'account free). La cosa che non mi convince di questo modello e' che dal punto di vista marketing e' debole. E' molto piu' facile far decidere l'utente di acquistare un servizio che viene erogato comunque anche se in maniera limitata (come Flickr ad esempio) in maniera indefinita. Per ora entro martedi' vediamo di avere il tutto online... e poi ci pensiamo con piu' calma, ora l'urgenza e' riattivare il tutto. Comunque grazie mille! Alllora se beccamo presto io tu e er guelfo_lost_from_home.jpg ;) @Cristian: il prezzo dell'account base che deve avere caratteristiche che permettono a quasi qualunque blog di dire "va bene per me" sara' in ogni caso minore o uguale alle 10 euro.
davidonzo scrive: @antirez: timezone dell'account e il contatore pageview comincia da zero giornaliero alle 7 del mattino, così è ragionevole che riesca almeno una volta a vedere il live logging. Se poi raggiunge il limite in 5 minuti, allora l'account free non fa per lui. Ed è talmente visitato che si presuma non lo faccia per cazzeggio e basta, quindi non sarà una grossa barriera all'entrata il costo dell'account non free. Ci si becca a Catania. Quando dici ci si organizza col guelfo :)
Cristian scrive: L'ipotesi di davidonzo non mi dispiace. Cosi' come il prezzo che ipotizza, perfettamente in linea col mio pensiero. Per come utilizzo(avo) lloogg, io mi farei senza dubbio un account "star"
antirez scrive: @davidonzo: e' molto simile a quello che stavamo pensando anche noi. Ma non capiamo bene ancora come risolvere un problema. Per l'account free se si mette un max di pageviews al giorno i blog trafficati consumeranno questo limite subito dopo la mezzanotte e non vedranno mai le statistiche 'live', ma sempre "bloccato per superamento blabla". A presto! ci si becca a Catania spero.
davidonzo scrive: E chi ci clicca? E' un servizio ad uso personale. Ben targettizzato su webmaster et simila. Gli adsense possono andar bene nei web che si leggono, in cui si cercano info generiche e condivise. Poco senso hanno nelle webapps che si usano. BTW, senza business plan ed altre cosacce belle della niù-economy, si potrebbe pensare a tre soluzioni proponibili: - account free, con solo logging live fino a x visualizzazioni giornaliere. Senza sidebar con browser war e le altre cose, ma solo il totale di page view e visitatori unici, nei limiti giornalieri consentiti. - account star, che avrebbe esattamente quello che ha ora, ma senza i filtri, e con grafici degli ultimi 180gg a 8.90 € l'anno. - account premium, con filtri dotati di ricerca booleana, grafici illimitati, report scaricabili in pdf e previsione visite con fissazione obiettivi lato utente e relativo scheduling che avvisa se questo è stato raggiunto e/o se è un obiettivo raggiungibile in funzione dell'andamento passato. Questo lo vendi a € 24.90 a cranio.
Stew scrive: Ma scusate ma perchè non inserite banner pubblicitari (tipo adsense) all'interno degli account di LLOOGG, sarebbe assai remunerativo secondo me, cosi evitate anche di far pagare le iscrizioni.
etrusco scrive: Mi trovo daccordo con antirez, ora però la domanda è la seguente...quando farete ripartire il servizio? Io praticamente uso solo ed esclusivamente lloogg per il monitoraggio del traffico al mio blog ed in questi giorni mi vedo costretto ad utilizzare Shinistat (anche questo per rilasciare tutte le funzionalità PRO è soggetto a pagamento...che però non ho fatto) o google analytics....però mi manca il real-time e la semplicità del vostro servizio. Comunque io sarò uno di dei pochi (o forse tanti) disposto a "sborsare" 9 euro all'anno per il servizio...sempre che non mi decida a svilupparne uno simile in casa ^_^ Ciao
Napolux scrive: http://en.wikipedia.org/wiki/History_of_YouTube Partito nel garage, nei primi 4 mesi di vita aveva già preso 3.5 milioni di $ da un venture e paypal, dove lavoravano i fondatori, dopo qualche mese è entrato nel board... Altro che idea nata al bar, gli stessi fondatori hanno smentito la cosa. http://en.wikipedia.org/wiki/YouTube#Company_history Questo solo per raccontartene una...
antirez scrive: @Napolux: si io credo che molte aziende, oggi di successo, non avevano dei business plan o li avevano cosi' generici (cose tipo "in qualche modo con l'advertising puo' funzionare", o "facciamo pagare per un account PRO" ma anche "siccome siamo utili ci compreranno") da non essere certo una solida base. Semplicemente fare impresa, specialmente nel web, e' anche rischiare. Hai mai fatto un business plan per una azienda web? Mentre lo fai tiri fuori dal cappello talmente tanti di quei numeri a casaccio che anche se lo fai e' solo una "possibilita'", le cose andranno in maniera diversa con ogni probabilita'. Per quanto riguarda Oknotizie, come vedi ci sono i banner adsense il che costituisce certamente una fonte di guadagno, ma il vero valore di Oknotizie per Virgilio e' il fatto che e' un angolo che genera contenuto. In una grande azienda l'importante e' che la somma sia profittabile. Alcuni pezzi possono anche esserlo poco, o non avere la profittabilita' come focus, ma aiutare gli altri pezzi ad esserlo. Oknotizie nello specifico rende su due fronti, uno e' quello dell'advertising, l'altro e' quello della generazione di contenuti.
Napolux scrive: Ma tu credi veramente che Google sia nato nel garage come ci raccontano se non nelle sue primissime fasi? Ma hai idea di cosa bisogna fare per prendere i soldi da un venture e sviluppare un'idea? Dei business plan, degli incontri, dei rischi, ecc...? Quelle storie sono tutte cazzate. Youtube, Flickr, ecc... Saranno stati anche ideati in un garage, ma avevano le spalle coperte appena lanciati. Sarei un pazzo se pensassi ad un servizio come lloogg, con migliaia di utenti poteziali e lo mettessi su un hosting da 2 lire sperando che regga e nel caso poi cercare di venderlo al miglior offerente. A questo punto mi piacerebbe sapere come è nata e su cosa è basata la partnership tra OKNOtizie e Alice. Giusto perché almeno un business model a Telecom l'avete proposto, no? O è la solita cosa all'italiana?
antirez scrive: @effemmeffe: e' stato proprio questo il problema infatti :-\ @Alfonso: quando il server e' down non abbiamo accesso neppure al DB, e non possiamo eseguire dalla macchina lo script per spedire le email, script che tra l'altro non avevamo perche' quando scriviamo nel form di registrazione che non useremo mai il servizio per spedire email che non siano quelle del recupero password non scherziamo. @markingegno: si, sara' cosi'. Solo che il limite di pageview/giorno degli account free sara' basso, in modo che l'account sia utilizzabile senza alcuna spesa solo da chi ha un blog proprio minuscolo, qualcosa come <= 100 pageviews al giorno. Comunque ora la priorita' e' rimettere il servizio su, per come era, poi penseremo alle modifiche. Rispondo a qualche commento piu' vecchio a cui non ho potuto rispondere nei giorni passati. @gigicogo: si, facevamo tutto con un solo server, "prestato". Era la piu' hobbystica delle erogazioni. Ovviamente, e con questo rispondo a tutti quelli che hanno avuto perplessita' in merito, una volta che LLOOGG diventa pay tutta l'erogazione, gli sviluppi, e quant'altro sara' gestito i maniera completamente diversa, piu' seria e affidabile. @Marin Faliero: hai ragione, in questo abbiamo sbagliato a non dare un account twitter o un blog esterno al servizio dove anche quando tutto era down fosse ancora possibile leggere cosa stava accadendo. @Doxaliber: grazie, riguardo al tuo feedback, e' abbastanza antitetico alla opzione pay! Compro un account da pochi euro con un limite di 1500 pageviews e divido l'account con 10 persone usando la stessa username/pass ;) @Francesco: d'accordo sui principi fondamentali del tuo messaggio. @davidonzo: esatto anche se andiamo in pari noi siamo contenti. Stiamo facendo andare avanti un servizio che qualcuno usa con soddisfazione, anche se fossero solo 100 o 200 utenti felici, noi inclusi. Per il prezzo, se i conti quadreranno un account per un blog medio/piccolo potrebbe costare molto poco, tipo 9 euro ogni anno. @Mik: prima non si poteva fare, ora si, grazie per avermelo fatto notare. In ogni caso Google ha talmente interesse a sapere come gira il tuo sito che ti regalerebbe qualunque servizio di statistica. Infatti ha comprato un servizio a pagamento (Urchin) per farlo diventare un servziio free. Lo ha fatto diverse volte, anche con FeedBurner ad esempio. Loro possono, fuori invece c'e' una realta' in cui erogare i servizi costa e l'advertising in molti casi non funzona come modello di business. @Napolux: Tu scrivi: "Senza un business model solido (o anche solo la garanzia di coprire le spese di hosting con gli adsense) io non aprirei nemmeno il più stupido dei blog.". Bene, saremmo ancora all'eta' della pietra se tutti seguissero la tua idea, e Google non esisterebbe neppure ;)
markingegno scrive: Ragazzi, il cosiddetto modello "freemium" dovrebbe prevedere almeno un servizio base gratuito. Non lo dico come una pretesa, ma come suggerimento per non perdere la massa di utenti, che e' quello che rende appetibile una piccola startup. Ad esempio limitare l'utente free agli ultimi 50 accessi, e senza lo storico, aiuterebbe? Credo che cosi' la cosa avrebbe ancora senso come servizio gratuito, ma offrireste anche un servizio premium a pagamento. Se vi va di parlarne sarei felice di scambiare qualche idea. ;)
Alfonso scrive: Tanto tempo fa, in una galassia lontana lontana hanno inventato le e-mail....
effemmeffe scrive: Ma nessuno ha chiaro il fatto che se un server è down perché irraggiungibile non è che ci puoi mettere semplicemente una pagina html con su scritto che non funziona e lui per miracolo torna online?
antirez scrive: Ciao a tutti, domani con piu' calma rispondo agli ultimi commenti, per ora volevo solo dare come aggiornamento il fatto che oggi abbiamo acquistato i server e la banda per rimettere il servizio online prima possibile nella sua usuale forma gratuita, mentre pensiamo alle soluzioni per il futuro. Speriamo di essere online nuovamente in qualche giorno al massimo. Grazie per la pazienza.
gigicogo scrive: volete dirmi che facevate tutto con un server senza cluster o NLB? E con che banda? Ok, è traffico testuale, per carità. Ma allora perchè non pensare a un service da qualche parte condendo le statistiche con qualche pay per view o pay per click? Nulla è impossibile. Volere è potere :-) Comunque grazie, era carino!
Alfonso scrive: Francamente parlando, mi viene più di un dubbio sulla presunta validità di un'eventuale offerta "commerciale" a pagamento visto lo stile amatoriale con cui state gestendo il periodo di downtime. Mi spiace dirlo perché LLOOGG lo uso da giugno con piacere, ma prima di parlare di profittabilità forse vi sarebbe convenuto pensare al servizio come a qualcosa da portare avanti, sostenere e curare, piuttosto che farlo marcire lì con "inviti" inutilizzabili, promesse mai mantenute (e per fortuna, viene da dire adesso) di beta "aperte" e feedback dalle risposte inesorabilmente mute. Non è che uno, solo perché trova "utile" qualcosa, è invogliato a spendere qualche soldo per mantenerlo. Prima di parlare di modelli di business e tendenza degli utenti al "tanto è gratis, che me ne frega" occorrerebbe pensare a tenersela, questa utenza, con una cura che per quanto riguarda LLOOGG non c'è stata. E se questo è l'inizio, scusate tanto ma partite non male ma malissimo. Se LLOOGG è morto non è perché siamo in Italia, ma perché è un progetto che è stato gestito male, imho.
Marin Faliero scrive: Bah! Aspetto di vedere quanto costa,e poi decido. Tanto è lì che si va a parare. Ho molto apprezzato Lloogg, molto meno dover scovare su Google le ragioni per cui è sparito. Una bella email o un messaggio in home page era chiedere troppo?
Luciano scrive: segnalato. Io spero che per i blog dai piccoli numeri (e quindi poco carico) rimanga gratuito. Anzi, introdurrei proprio una sorta di scalabilità: più pagine vengono richieste, più la monetizzazione diventa possibile e quindi la spending availability.
Doxaliber scrive: Ciao, non ho tempo di leggere gli altri commenti, magari lo farò dopo. Per ora posso dire questo: chi come me paga uno (due tre... :-D) hosting, anche una discreta cifra, senza averne alcun ritorno economico reale non credo che si farebbe problemi a pagare pochi euro per un servizio a pagamento. Vero che gli hosting ti offrono programmi di statistica (Awstats o Webalizer) ma questo tipo di programmi hanno compiti e funzioni diverse da Lloogg. Quindi per me è possibile trovare persone disposte a pagare per un servizio di livello, il problema è capire qual è la cifra che avete in mente. Un suggerimento interessante sarebbe quello di offrire partnership con i servizi di hosting (anche esteri), includendo parte del costo di lloogg nel servizio di hosting offerto dal provider. In questo modo l'utente pagherebbe senza nemmeno accorgersene e forse sarebbe la quadratura del cerchio. Inoltre seguirei il feedback che vi ho inviato via e-mail qualche giorno fa. ;-)
Francesco scrive: Io uso LLOOGG ed è un servizio molto carino, uso anche altri servizi Free come ShinyStat che è molto valido e limitato in termini di Pagine Viste che è proprio il vero costo immagino per servizi del genere in termini di Hardware e Banda. Per il resto come al solito quando si parla di Google ci sono sempre i soliti paladini della giustizia che lo difendono sempre e comunque a spada tratta. Mia madre mi ha insegnato che nel mondo nessuno ti regala nulla; quelli di LLOOGG sanno perfettamente quanto costa contare miliardi di pagine al giorno. Avete idea di quanti server e quanta banda serva? Anche YouTube è gratis: sapete che costa 1Milione di Dollari al giorno. Allora provate a chiedervi perchè Google li regala: per creare profili di utenti, per migliorare il suo behavoral marketing, per offrirvi la pubblicità che cliccherete in modo maggiore. Google incrocia i dati delle vostre ricerche, quelli della toolbar (se l'avete installata), quelli dei siti dove navigate, quelli delle mappe, quelli di DoubleClick, quelli di Android, ecc. ecc. Se poi avete un sito e comprate AdWords e poi avete GA allora siete veramente dei geni: Google sa esattamente quanto vi rende ogni singola parola, ogni posizione organica.... e poi in Italia ci si lamenta di Moggi e della GEA.... Sembriamo tutti acciecati dai colori luccicanti del logo di Google e non ci si accorge che si sta formando il vero grande fratello....
davidonzo scrive: Non ho letto tutta la miriade di commenti, ma il numero 11 è più che sensato. Io dico: non ci entri? Fai pagare! Ora bisogna vedere quanti saranno disposti a farlo e qui sta il rischio di impresa. Calcolate quanti utenti secondo voi saranno disposti a pagare, e su questo numero cercate di raggiungere il punto di pareggio. Ogni utente aggiuntivo sarà guadagno. Magari non ci guadagnate, ma almeno ragionevolmente non dovreste perderci, anche se sicura solo la morte, come sempre :) Domani scrivo due righe sul blog! Ma in generale avete già un'idea sul livello di prezzo? Perchè altrimenti tutti i discorsi son troppo relativi. PS: quanti servizi gratis di sharing di immagini ci sono? Una marea, eppure il più usato è flickr che ha una percentuale di account pro non indifferente.
David N. Welton scrive: > Per Gmail e' una cosa simile. Il costo di erogazione e sviluppo di Gmail non e' marginale, Il "costo marginale" ha una decisione precisa: http://it.wikipedia.org/wiki/Costo_marginale Ovvero, quanto costa creare un'altra unita`? O nel vostro caso, aggiungere un altro utente? Qualcosa costa, in termini di hardware, ma pochi euro. Le spese di sviluppo non sono comprese nel costo marginale, ma questo non vuol dire che comunque il prezzo tende in quella direzione.
Mik scrive: "Se la tua pagina ha due link su due pagine diverse di wikipedia con analytics NON PUOI DISTINUGERE quante visite ti arrivano da una parte e quante dall'altra." @ Antirez puoi benissimo distinguerle, quando nel rapporto vedi "it.wikipedia.org", se noti bene è un link, basta cliccarlo e ti presenta i dati disaggregati per pagina. Il problema è che è talmente ricco di features che pochi sanno sfruttarle, anzi nemmeno sanno che esistono. Se come dici lo hai messo su in 3 giorni + qualche aggiustamento, mi sembra esagerato chiedere il pagamento. Se ti spaventano le spese per il server, al limite rilascialo open source, e ci guadagni in pubblicità alla tua Merzia / richieste di personalizzazioni, assistenza ... Histats, buon servizio internazionale creato da un italiano, più scarno di GA, ma più semplice e usabile, da molti anni è online completamente gratuito, mai sparato dialer o schifezze, e rari down di qualche ora. Poi un giorno magari Google si accorgerà di lui e lo compra, cosi come ha fatto Telecom con il tuo OKnotizie, e come potrebbe fare con LLLLOOGGGG. Non è l'unica soluzione, potresti anche metterlo a pagamento, ma solo quando avrà delle caratteristiche molto utili che nessuno altro ha (es. Clicktale), il "real time" fa scena nelle demo, ma all'atto pratico per me non è utile ai fini della web abalytics. Potrebbe diventare utile per esempio se integrato con un sistema di webchat con l'utente, vedi l'utente in difficoltà in un sito di e-commerce (tanti parametri possono indicarlo), e gli lanci la chat "posso esserti utile?"
Napolux scrive: Caro Antirez, ti sbagli di grosso. Come dicevo da Dario Salvelli: Non è la follia del gratis: quando fa comodo viene tirata fuori sempre la scusa del Google cattivo e monopolista. E’ l’illusione del “parto gratis, poi vediamo, magari mi compra qualcuno o metto un fee” che droga il web. Senza un business model solido (o anche solo la garanzia di coprire le spese di hosting con gli adsense) io non aprirei nemmeno il più stupido dei blog. Per il resto buona fortuna! Ne avete bisogno: la gente dimentica in fretta e se una cosa è gratis non la paga nemmeno sotto tortura.
Marco Cilia scrive: non so perchè si sia finiti a parlare di GA, ma segnalo il fatto che un mio cliente fa mediamente tra i 6 e gli 8 milioni di PV SENZA nessun account Adword nè attivo nè collegato, e GA registra tutto senza problemi... così, per informazione...
Cristian scrive: Intanto, vorrei salutare e ringraziare per il commento che hai lasciato sul mio blog e che mi ha portato qui. Come ho scritto nel mio post, a me l'idea di pagare per il servizio (fermo restando che resta da vedere QUANTO si paghera'...) non dispiace per niente. Lloogg mi e' sempre tornato utile, se pure nel piccolo del mio blog personale. La pazienza a cui ti riferisci nel tuo articolo, io sino ad oggi l'ho avuta e l'avro' ancora, proprio per la qualita' e l'utilita' del servizio. Se posso farti/farvi un appunto, e' proprio legato a tutti questi giorni di down molto prolungati lasciando tutti gli utenti assolutamente all'oscuro della situazione. Che il server fosse saturo e minacciasse crash era piuttosto evidente. Cio' che non era per nulla evidente era il sapere se lloogg fosse prima o poi tornato su o se fosse in fase di abbandono. Prendo poi il tuo invito alla lettera, e diffondero' le informazioni che ci dai tramite un nuovo post sul mio blog. Ed ovviamente mettero' il tuo nel feed, in modo da restare inormato -ora si- sull'evolversi della situazione. Ciao ;)
Gero scrive: Ciao. uso LLOOGG da sempre, il servizio è valido, intuitivo e semplice, concordo sulla proposta dell'account a pagamento.
antirez scrive: Dario: una volta che la cosa diventa business ovviamente cambia tutto: Blog di LLOOGG con info sullo stato. Il servizio NON deve andare down in ogni caso e se mai succedesse email di aggiornamento agli utenti. Servizio customer care, eccetera (dati esportabili in CSV, funzioni di history migliori, linee di log piu' leggibili) Se e' pay e' pay. Io quando parlo di LLOOGG mi riferisco alla situazione attuale.
Dario Salvelli scrive: Si, ho capito, ma tecnicamente non è possibile sostituire l'home o fare almeno un redirect esterno? L'assistenza su di una email è fondamentale (specie business), non credi? Per Analytics: http://www.goanalytics.info/google-analytics-non-gratis-costa-molto-meno/
antirez scrive: Si... ho l'account adwords collegato infatti. Spiegato l'inghippo. Comunque il limite e' CINQUE MILIONI DI PAGINE AL MESE che un servizio made in italy che non finisce in home page di virgilio come fa oknotizie le genera davvero a fatica immagino. E fino a tale mole di traffico Google ti regala il tutto... se non sei Google o simili e' davvero difficile farlo.
Cristiano scrive: Cito direttamente dalle FAQ di Google Analytics (mi sembra strano che ne fossi all'oscuro): "Google Analytics è un servizio gratuito che offre agli utenti fino a 5 milioni di pagine visualizzate al mese. Se il suo sito genera più di 5 milioni di pagine visualizzate al mese, dovrà collegarlo a un account AdWords attivo per evitare l'interruzione del servizio Google Analytics. Google Analytics al momento definisce un account AdWords attivo come un account AdWords che ha almeno una campagna attiva e pubblicata con un budget minimo di 1 € al giorno (o l'equivalente in altra valuta)." Evidentemente hai un account Adword attivo (non necessariamente su OKNotizie): basta che sia collegato alla tua utenza su Google ;-)
antirez scrive: @Dario: quando e' down e' down... dove metto lo status? :) Per ora si pianta proprio il web server perche' e' fisicamente rotto o il filesystem e' inconsistente, e non e' una macchina sotto il nostro controllo ma "prestata". Dunque per ora non c'e' alcun modo... Gmail: e' free per tutti quelli che vogliono sia free praticamente... anche google.com/a/ se vedi cosa ti danno in piu' con il pay, solo assitenza. Per dire merzia.com ha tutte le email di lavoro messe su adsense per le aziende free. Insomma Gmail e' free, non facciamo sofismi ;) @Cristiano: il "blocco" che ipotizziamo e' proprio in relazione alle PV. Non so tipo piu' di 100 PV al giorno l'account si blocca e si risblocca il giorno dopo o qualcosa del genere. Ma il limite dovrebbe essere davvero basso perche' la maggior parte dei blogger fa numeri molto relativi, e sono credo l'utenza di riferimento. Analytics bloccato dopo un tot di pageviews? Ho messo analytics su oknotizie sin dall'inizio. Facciamo milioni di pageviews al mese e non lo bloccano, e non paghiamo niente :) Deve essere un limite davvero alto allora. @Daniel: grazie per l'offerta, ci penseremo.
Cristiano scrive: Si potrebbe anche ipotizzare un costo in base alle pageview, come del resto fa anche Google con Analytics (che non è gratuito per tutti, come alcuni pensano, ma solo se si rimane sotto una soglia di pagine mensili). Evidentemente, infatti, chi fa più pageview impegna senz'altro più risorse e, probabilmente, può anche permettersi il "lusso" di pagare il servizio ;-), se proprio lo desidera. Al di sotto di una certa soglia invece, si potrebe mantenere gratuito. Opportuni controlli potrebbero invitare l'utente a passare ad un account di tipo PRO (a seconda del traffico) o, in caso contrario, disattivare il servizio. In questo modo si darebbe un colpo al cerchio ed uno alla botte :-) <blockquote>E' anche bella come esperienza provare a fare una cosa piccola ma che regge del tutto sopra le sue gambe. Se non funziona sara' la conferma che in Italia non si puo' fare ;)</blockquote> E' un concetto che, anche se espresso con modalità differenti, ho sentito e spesso "vissuto" troppo frequentemente negli ultimi anni :-( Auguriamoci pertanto di no :-)
Dario Salvelli scrive: @antirez: Scusa se insisto ma mettere almeno una pagina di status (anche con un tumblr al volo, per dire) e di "stiamo lavorando per voi"? Altrimenti, chi non conosce il servizio (non ricordo se era ad invito ma anche se fosse...) non capisce nulla. Non intendevo dire che perchè Analytics è free lo deve essere anche LLOOGG (anche se, in una logica di mercato, è un discorso che può stare in piedi), sia chiaro: per alcuni un servizio del genere può essere secondario, accessorio, dunque potrebbe andare meglio anche il discorso del pay accorpandolo con un pacchetto più esteso. Per Gmail: credo esista anche una versione business. E' lo stesso discorso che hai fatto sopra con Analytics. :-) Ho scritto un post sul mio blog, vediamo cosa ne pensano gli altri: http://www.dariosalvelli.com/2009/01/lloogg-diventera-a-pagamento
Daniel Londero scrive: @antirez Sentire che progetti italiani brillanti come questo incontrano difficoltà non è mai bello, specie per chi è nelle stesse condizioni o per chi prova a fare breccia con i suoi progetti. Potrei provare a darvi una mano, ti ho scritto una mail a riguardo.
antirez scrive: p.s. dimenticavo. Il fatto di andare pay significa poter spendere piu' risorse HW per utente. Questo permette di rendere lo storico piu' utile, per esempio mostrando l'evoluzione dei top-referrer nel tempo o cose del genere. Tra l'altro non so se molti sanno che sono l'autore di Visitors ( http://hping.org/visitors ), potremmo prendere qualche idea da li.
antirez scrive: @Cristiano: capisco il tuo ragionamento... ma tutto dipende dal prezzo. Se possiamo avere un prezzo annuo basso pur garantendo un buon servizio perche' non andare per questa strada? Quando entrano i "big" non e' mai lo stesso. Tutti i marketing-guy che hanno visto LLOOGG hanno esclamato dopo 4 secondi: "ma come fa la gente a usare una cosa cosi' spartana!". Avrebbero chiesto di fare una cosa in pompa magna orrida. Per quanto riguarda gli sponsor... questo e' sempre possibile, ma mettere pubblicita' dentro il sistema di statistiche non e' troppo bello e comunque possiamo pensare ad un modello misto. Magari l'account free potra' essere erogato con la pubblicita' in futuro, e chi non la vuole puo' passare all'altro. Ma per la pubblicita' pagare l'intero account quanto deve essere pesante? Per quanto sia rischioso mi piace di piu' il modello pay tradizionale. Probabilmente con poche centinaia di utenti pay si riesce a garantire il servizio, magari senza guadagnarci niente, ma va bene lo stesso. Magari quando il servizio si auto-sostiene e arrivano un po' di altri sviluppi e' piu' facile dire ad un partner big "ok se vuoi investirci rendiamolo del tutto free e aperto, e tu lo usi solo come una buona pubblicita'". @effemmeffe: grazie. Anche la nuova operazione pay non sarebbe "speculativa". Facciamo i calcoli del prezzo dell'account in ottica di recupero delle spese vive di sviluppo ed erogazione. In ogni caso gli utenti che ci sostengono in questa fase qualora il progetto avesse in futuro una declinazione piu' commerciale avranno il prezzo "politico" bloccato o qualcosa del genere. Insomma vediamo dove va a finire. E' anche bella come esperienza provare a fare una cosa piccola ma che regge del tutto sopra le sue gambe. Se non funziona sara' la conferma che in Italia non si puo' fare ;)
effemmeffe scrive: "Quello che penso personalmente e' che se una cosa mi piace e capisco che chi la eroga ha dei costi e ci vive o tenta di viverci allora la compro senza curarmi troppo. Siamo tutti ben disposti a pagare alcune decine di euro per le cose piu' stupide eppure quando si tratta di comprare prodotti non tangibili come i servizi web molti di noi hanno delle difficolta'." (Rispondo a questa parte del discorso perché il resto è fuori dal mio orizzonte, in termini tecnici e in termini economici.) Io personalmente capisco perfettamente che la cosa abbia dei costi e se devo dirla tutta, il fatto che abbiate tenuto aperto il servizio gratis per tutto questo tempo e che ora siate trasparenti sul motivo per cui pensate di farlo diventare a pagamento è uno dei motivi che spinge la bilancia verso l'acquisto.
Cristiano scrive: Anzitutto ti ringrazio per la segnalazione che hai fatto sul mio blog: molti lettori si erano interessati all'accaduto e desideravano un pò di chiarezza in merito. Riguardo il futuro di LLOOGG, mi permetto di fare alcune considerazioni: ne ho parlato spesso sulle mie pagine indicando più di una volta quello che io ho sempre ritenuto il suo vero target di utilizzo, che supera senz'altro il mero servizio di statistiche. Personalmente lo ritengo un prodotto utile, al tempo stesso però complementare, nel senso che DEVE essere accompagnato ad un sistema di web analytics di un certo spessore, altrimenti diventa solo un giocattolo (mi si permetta il termine che non vuole essere in alcun modo dispregiativo) per i fanatici del monitoraggio in tempo reale. Renderlo a pagamento secondo me è un errore, sia dal punto di vista commerciale che di immagine soprattutto in questo periodo di crisi nel mondo dell'IT nel quale invece si sta puntando ad un accorpamento dei servizi indispensabili e ad una epurazione dei cosiddetti optionals (vedi ad esempio l'acquisizione degli account Feeedburmer con quelli di Google, ma si potrebbero citare anche altri esempi). A mio avviso è necessario trovare soluzioni di tipo diverso: LLOOGG è un servizio che non deve cambiare aspetto, proprio perchè è unico nella sua forma attuale. Renderlo comerciale significherebbe doverlo comunque espandere con funzionalità che, seppur appetibili, lo renderebbero solo un ulteriore "numero anonimo" nel parco applicativi orientato alle statistiche di accesso, dove, come già accennato da qualcun altro, esistono già soluzioni anche gratuite (ad esempio Google Analytics) che forniscono funzionalità che addirittura molti prodotti commerciali non hanno. Al tempo stesso è opportuno fare una riflessione in merito alla sua gestione: come hai tu stesso affermato senza pretese, ma al tempo stesso cresciuta esponenzialmente soprattutto grazie al passa parola tra i vari blog. La crescita degli account e l'indebolimento delle capacità di risposta del server avrebbero dovuto indurre già da tempo ad una riflessione sul futuro dell'applicazione; invece, se non ricordo male, tempo fa si era addirittura paventata l'eliminazione delle iscrizioni su invito e l'apertura di quelle al pubblico, oltre che l'inserimento di altre funzionalità (che in parte sono state esaudite con l'evoluzione del sistema di filtering). In buona sostanza, probabilmente, non si sarebbe dovuti arrivare al crash del server (dato che era senz'altro prevedibile) come sarebbe stato opportuno (come già rilevato anche da altri) predisporre una pagina di spiegazioni nei momenti di crisi del sistema. Con queste premesse, almeno secondo il mio "parere professionale" risulta rischioso trasportare un'applicazione così gestita, in ambito commerciale. Intendiamoci, le mie sono solo considerazioni spicciole, e non vogliono in alcun modo essere "rimproveri" o accuse di nessun tipo: avete fatto un lavoro splendido e decisamente innovativo e tutti ve ne dobbiamo rendere atto e ringraziarvi per averlo condiviso con la comunità :-) Soluzioni alternative (pensate al volo): provare a cercare di venderne la tecnologia a qualche grosso nome del settore imponendo come condizione la gratuità del sistema (magari in nome di una logica open source), assicurarsi dei canali pubblicitari con cui arricchire i report e garantirsi quel minimo di rientro necessario alla copertura dei costi, trovare dei partner/sponsor adeguati che siano disposti a coprire le spese o a collaborare per limitarle mediante la fornitura di hardware adeguato, ... Pensate bene al futuro di LLOOGG ...
Procionegobbo scrive: Non ho idea di quale possa essere il prezzo equo per LLOOGG, lo valuterò nel momento in cui sarà comunicato ma mi dispiacerebbe farne a meno.
antirez scrive: I commenti mi sembra che vadano in due direzioni principali. C'e' chi dice che sarebbe pronto a pagare un prezzo equo (che per un servizio come LLOOGG non puo' che essere basso per essere equo, almeno per il prodotto nella 'configurazione' che tutti conoscete), e chi invece pensa che siccome Analytics e altri prodotti sono free allora e' assurdo che LLOOGG sia a pagamento. Tutte e due sono visioni sensate. Quello che penso personalmente e' che se una cosa mi piace e capisco che chi la eroga ha dei costi e ci vive o tenta di viverci allora la compro senza curarmi troppo. Siamo tutti ben disposti a pagare alcune decine di euro per le cose piu' stupide eppure quando si tratta di comprare prodotti non tangibili come i servizi web molti di noi hanno delle difficolta'. D'altra parte Analytics e' free, ma non e' cio' che si vuole in ogni caso. E' inutilmente complesso per alcuni, per altri invece non arriva minimamente al livello di dettaglio necessario. Se la tua pagina ha due link su due pagine diverse di wikipedia con analytics NON PUOI DISTINUGERE quante visite ti arrivano da una parte e quante dall'altra. Sapete perche'? Perche' e' gratis. Infatti per non caricare sui server questa informazione viene tagliata gia' dal javascript. In ogni caso Analytics free lo puo' fare Google perche' e' importante per loro dare uno strumento agli utenti di adsense o adwords. Dunque e' un servizio free che coadiuva un servizio per loro a pagamento. Inoltre gli da dati importanti su come gira il web. Le aziende grandi hanno motivi strategici o di sinergie per dare delle cose gratis. Fanno i soldi con altri. Piu' diventano grosse, piu' accentrano verso loro gli utenti, piu' ha senso dare alcune cose free. E qui mi riallaccio al discorso di David: l'anima dell'evoluzione e' la possibilita' di competere a prezzi bassi. Immagina se per fare concorrenza a Java ci fossero voluti i finanziamenti che ha speso la SUN... Ruby o Python non esisterebbero. Per Gmail e' una cosa simile. Il costo di erogazione e sviluppo di Gmail non e' marginale, spendono e (se non fossero enormi tanto da avere vantaggio anche solo a farti usare i loro prodotti) non ricavano niente. Gli adsense su gmail sono solo un alibi... non ci ha mai cliccato nessuno. Ora siccome loro possono dare un prodotto che e' mediamente buono ad un prezzo nullo, tutti gli altri che non possono permettersi un tale lusso non possono entrare nel mercato. Non c'e' un VC che ti finanzierebbe un progetto anti-gmail, specialmente con un account pay. Questo di fatto blocca del tutto la concorrenza, e secondo me da molti punti di vista sarebbe materia per un discorso quanto meno filosofico se non pragmatico sull'anti-trust del futuro.
emaaaa scrive: mi sembra più che giusto ...
David N. Welton scrive: > E' una manipolazione del mercato da parte dei big. No, e` la tendenza dei prezzi a scendere al costo marginale, che nel caso di molti prodotti informatici, e` zero. E` spiegato il concetto in dettaglio in questo libro, che straconsiglio per chi opera nel settore: http://www.squeezedbooks.com/book/show/7/information-rules-a-strategic-guide-to-the-network-economy
Tommy David scrive: Mi spiace veramente aver dovuto fare a meno di LLOOGG in questi giorni, e dover pagare per poterlo riottenere. :-( Capisco però il discorso: il servizio era ottimo, e mantenere i server con tutti gli account non è cosa da poco, se non si è Google.
Dario Salvelli scrive: Sono utente e LLOOGG mi piace, forse e dico forse qualche spicciolo all'anno lo pagherei anche: però d'altronde in giro c'è anche altro, no? Credo che valuterei anche altri modelli fossi in voi. Analytics è free perchè Google può permetterselo? ;) Dimenticavo: se si pianta (come è accaduto di nuovo mentre scrivo) potreste mettere una pagina di status per gli utenti (magari anche un link temporaneo a questo post-blog)?
effemmeffe scrive: Beh, vero che ad esempio gmail la paghi perdendo in privacy, ma basta decidere cosa vuoi che sia la privacy per te. Per me, ad esempio, conta nulla che google legga la mia posta, quello che voglio sia privato lo rendo privato comunicandolo a voce. Riguardo il costo di lloogg: personalmente mi spiace dover pagare per un servizio che considero accessorio nel più vero senso del termine, il mio blog fa meno di cento visitatori al giorno e non ho necessità di usare un profiler del traffico in tempo reale come lloogg. Valuterò quindi il costo per decidere se ne vale la pena o no. So che ti ho rotto le scatole almeno un paio di volte per l'oscuramento di lloogg, grazie in ogni caso per la risposta e la trasparenza.
xlthlx scrive: Sono una utente del servizio, mi piace e sono disposta a pagarlo. E intanto grazie per tutto quello che avete fatto finora. Mi appresto a diffondere la notizia :)
Pino scrive: D'accordissimo con la risposta di antirez.
wolly scrive: Assolutamente d'accordo sul farlo diventare a pagamento. Ho smesso di usare lloog da moltissimo tempo non perchè non fosse un ottimo servizio ma,solamente perchè non mi interessano le statistiche, le ho trovate belle per alcuni giorni e poi inutili (per me ovviamente). Ciao
antirez scrive: Emanuele: perche' e' triste? Non sono d'accordo. E' una follia quella a cui ci hanno abituati, che sul web tutto e' gratis. E' una manipolazione del mercato da parte dei big. E grazie a questa manipolazione ti ritrovi senza nessun concorrente di Gmail fatto da una piccola societa' che ti proporrebbe *davvero* innovazione, tanto per farti un esempio. Il "tutto gratis" e' una cosa che conviene solo in apparenza, in realta' mette una serie di applicazioni chiave nelle mani di pochi monopolisti, a discapito dell'utente che non puo' avere il meglio. p.s. tra l'altro e' gratis solo in apparenza. Quasi sempre ci va di mezzo qualcosa, ad esempio la tua privacy per prendere il caso di Gmail, che targhettizza gli adsense che vedi anche *altrove* grazie alla analisi (automatica, per fortuna) della tua posta.
Emanuele scrive: Sigh, capisco le difficoltà, ma è triste vederlo diventare a pagamento. Avete provato a cercare uno sponsor? Magari riuscite a far rientrare i costi in questo modo... no? Ciao, Emanuele
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