Commenti al post La sindrome dello spam engine
Spam engine scrive: Anche io ho lo spam engine
SQUILIBRIO scrive: In effetti devo ammettere che dopo il convegno culturale di ieri notte, stamattina dare il resto è un vero problema. Quasi quasi chiudo che tanto ci pensa la tecnologia a farmi il pieno all'SL. Quale tecnologia? Il distributore di sigarette!
SQUILIBRIO scrive: Queste baggianate informatiche durano qualche anno e poi svaniscono, tra pochi anni google farà la fine di hotbot o napster. Una buona sigaretta si vende sempre bene. Inoltre tale attività permette di mantenere la mente sgombra da inutili elucubrazioni e concentrare le energie mentali in attività ben più gratificanti del pigiare tasti. Ultimamente mi sto attivando nella guida sportiva della mia SL o nell'accurata organizzazione di eventi e convegni culturali a base di gnocca sopraffina.
davidonzo scrive: Moltre *regole* sono in realtà valutazioni empiriche. Ma vista la vastità del web, quanto possono essere considerate valide? Rispondere è difficile...
Per il resto basterebbe applicare agli attributi la loro natura primitiva. Così alt in img deve essere il testo alternativo, non qualcosa che mi indicizza meglio perchè ci posso scrivere parole chiave...
antirez scrive: @davidonzo: google fa brodo, il problema e' quando invece di essere solo una strategia che ha anche a che fare con la qualita' per la serie mettiamo dei titoli descrittivi, la semantica dell'HTML, eccetera in modo da avere anche una struttura buona per farci trovare il discorso diventa cosi' centrale da trasformare addirittura la *struttura* dell'applicativo in modo che vada bene ai search engine.
Poi molte delle regole che vengono adottate non sono mai state testate in maniera seria e secondo me molte sono praticamente irrilevanti, direbbe la nostra sette di nove (http://s3.amazonaws.com/static.onmylist.com/list_item_images/41707/jeri_ryan_list_view.jpg)
davidonzo scrive: Tutto dipende dallo scopo dell'investimento.
Se voglio campare di pubblicità allora devo essere google centrico. Se voglio vendere un servizio al consumatore finale, allora google rappresenta solo un mezzo secondario.
Il problema vero è progettare servizi al consumatore finale che verranno finanziati da fonti terze, magari invasive e che possono andar contro il consumatore stesso. Sarebbe come pretendere di allevare cavalli da corsa facendosi sponsorizzare da una macelleria di carne equina...
Che poi imho il problema base sta nella subdolaggine del marketing che si autodefinisce buono, ma ha il solo scopo di forviare il volere.
PS: anche a me è morta la maestra in seconda elementare, ma cerco di farmi capire lo stesso ;-)
antirez scrive: @emaaaa: :)
@Massimo: puro fa rima con poero ;) hahaha thx
Massimo scrive: sei troppo un puro!
(e il post ha senso, altro che elementari! :)
emaaaa scrive: yeaH!
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